2023-10-06 Mercati
Le ultime due settimane ci hanno fatto sentire come nell’orribile 2022: sia le azioni che le obbligazioni sono scese e in modo significativo. Ma c’è una grande differenza: 19 mesi fa i tassi d’interesse ufficiali erano più di 5 punti percentuali al di sotto di quelli odierni negli Stati Uniti, analogamente ad altri Paesi, e questo deve significare che siamo più vicini alla fine del tunnel, per quanto lungo sia. Lo si percepisce perché i mercati sembrano completamente concentrati su un’unica questione: quando inizieranno a scendere i tassi? Nient’altro sembra avere importanza. L’impatto sulle azioni, che rimangono sopravvalutate, è meno rilevante di quello sulle obbligazioni: se è vero che dobbiamo essere per definizione più vicini alla fine del tunnel, perché le obbligazioni continuano ad andare male? La spiegazione che preferisco è quella che comporta la presenza di un forte squilibrio tra domanda e offerta: l’eccesso di offerta di obbligazioni (i disavanzi pubblici sono in crescita e potenzialmente possono crescere ulteriormente se l’economia globale rallenta) è sufficientemente grande da compensare gli effetti positivi dell’inflazione (che abbassa il valore reale del debito) e del rallentamento economico. Un caso emblematico è quello degli Stati Uniti, oggi probabilmente la nazione più disfunzionale al mondo, dove i rapporti debito/PIL e interessi/PIL stanno aumentando insieme per la prima volta da molti anni (si veda il grafico sottostante, della Goldman Sachs Research).
Il cartello nella foto di copertina era appeso nel parcheggio per gli ospiti della casa di Küsnacht dove abbiamo affittato un appartamento per oltre 14 anni. Si trattava probabilmente di uno scherzo tra il proprietario dell’edificio e alcuni suoi amici, un po’ come quelle vignette del The New Yorker che sono troppo newyorkesi per essere capite dai non addetti ai lavori. Forse il proprietario voleva esser sicuro che tutti sapessero che auto guidava.
[Copertina: fotografia dell’autore]
Il cartello nella foto di copertina era appeso nel parcheggio per gli ospiti della casa di Küsnacht dove abbiamo affittato un appartamento per oltre 14 anni. Si trattava probabilmente di uno scherzo tra il proprietario dell’edificio e alcuni suoi amici, un po’ come quelle vignette del The New Yorker che sono troppo newyorkesi per essere capite dai non addetti ai lavori. Forse il proprietario voleva esser sicuro che tutti sapessero che auto guidava.
[Copertina: fotografia dell’autore]