2024-01-31: Bicarbonato
Quando nel 1949 sono nato le aspettative di vita erano di 64 anni. Oggi siamo vicini agli 84 anni. Allora, nel ’49, eravamo 2,5 miliardi, oggi siano diventati 8 miliardi.
A volte ci dimentichiamo queste due cifre e non capiamo perchè il tema ambientale, cioè come utilizziamo il pianeta, è diventato centrale non solo per i cambiamenti climatici ma anche per le conseguenze di essere diventati 8 miliardi. Acqua, suolo, aria, allevamento e agricoltura vanno ripensati.
Ma anche vivere vent’anni più dei nostri predecessori ha delle conseguenze. Infatti in questi giorni Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, ci ha ricordato che il sistema pensionistico è un panettone fatto di tre ingredienti collegati tra loro:
1) l’età in cui andremo in pensione, quindi il numero di anni in cui percepiremo la pensione;
2) l’importo della pensione; e
3) i contributi previdenziali che paghiamo per mantenere il sistema pensionistico.
In quattro parole Brambilla ci dice (1) che con l’allungamento delle aspettative di vita non è possibile pensare di anticipare l’età del pensionamento, che conseguentemente (2) non è possibile aumentare il valore delle pensioni e che (3) non è possibile tagliare il cuneo fiscale (cioè i contributi pagati da chi lavora). In quattro parole Brambilla ha smontato il programma elettorale del Governo che pensa sia possibile ridurre l’età del pensionamento, ridurre i contributi pagati dai lavoratori ed aumentare le pensioni minime sino a 1.000 Euro mensili.
Oppure è possibile fare tutto questo, ma aumentando il debito pubblico (come d’altronde è già stato fatto nell’ultima finanziaria per ridurre il cuneo fiscale) rischiando di rimettere il paese nella crisi del debito del 2011.
Poi Brambilla ci consiglia cosa fare per correggere il sistema pensionistico: eliminare tutte le uscite anticipate (quota 100, 103, opzione donna, quota 41, 42, ecc) e utilizzare questi risparmi di spesa per anticipare la pensione a chi il lavoro lo ha perso in età vicina alla pensione. Cioè aiutiamo chi è in difficoltà e smettiamo di spendere per chi un lavoro ce lo ha ancora (e può lavorare).
Se non fosse una posizione molto impopolare potrebbe essere un ottimo programma di sinistra. Ma dato che i partiti hanno perso la capacità di orientare i cittadini verso le scelte “possibili” per ridursi a produttori di slogan senza concrete prospettive di realizzazione, allora non ci resta che cantare con Dimartino, Colapesce e Fabri Fibra:
E allora sì, propaganda, propagandaNon c’è più niente che mi mancaE allora sì, propaganda, propagandaLa risposta ad ogni tua domanda
Ma poi alla fine ci incazziamo verso i Partiti che non risolvono i problemi senza capire che siamo stati noi degli stolti che abbiamo corso dietro agli slogan dimenticandoci la concretezza della realtà. E questa questione, in quattro parole, è la sintesi della crisi della democrazia.
Se vi ho bloccato la digestione vi consiglio l’uso del bicarbonato.
Ciao a tutti
Roberto
2024-01-23
[Fonte immagine: https://www.ilgiornale.it/news/salute/tutti-i-vantaggi-bicarbonato-sodio-nostro-benessere-1973731.html]
A volte ci dimentichiamo queste due cifre e non capiamo perchè il tema ambientale, cioè come utilizziamo il pianeta, è diventato centrale non solo per i cambiamenti climatici ma anche per le conseguenze di essere diventati 8 miliardi. Acqua, suolo, aria, allevamento e agricoltura vanno ripensati.
Ma anche vivere vent’anni più dei nostri predecessori ha delle conseguenze. Infatti in questi giorni Alberto Brambilla, Presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, ci ha ricordato che il sistema pensionistico è un panettone fatto di tre ingredienti collegati tra loro:
1) l’età in cui andremo in pensione, quindi il numero di anni in cui percepiremo la pensione;
2) l’importo della pensione; e
3) i contributi previdenziali che paghiamo per mantenere il sistema pensionistico.
In quattro parole Brambilla ci dice (1) che con l’allungamento delle aspettative di vita non è possibile pensare di anticipare l’età del pensionamento, che conseguentemente (2) non è possibile aumentare il valore delle pensioni e che (3) non è possibile tagliare il cuneo fiscale (cioè i contributi pagati da chi lavora). In quattro parole Brambilla ha smontato il programma elettorale del Governo che pensa sia possibile ridurre l’età del pensionamento, ridurre i contributi pagati dai lavoratori ed aumentare le pensioni minime sino a 1.000 Euro mensili.
Oppure è possibile fare tutto questo, ma aumentando il debito pubblico (come d’altronde è già stato fatto nell’ultima finanziaria per ridurre il cuneo fiscale) rischiando di rimettere il paese nella crisi del debito del 2011.
Poi Brambilla ci consiglia cosa fare per correggere il sistema pensionistico: eliminare tutte le uscite anticipate (quota 100, 103, opzione donna, quota 41, 42, ecc) e utilizzare questi risparmi di spesa per anticipare la pensione a chi il lavoro lo ha perso in età vicina alla pensione. Cioè aiutiamo chi è in difficoltà e smettiamo di spendere per chi un lavoro ce lo ha ancora (e può lavorare).
Se non fosse una posizione molto impopolare potrebbe essere un ottimo programma di sinistra. Ma dato che i partiti hanno perso la capacità di orientare i cittadini verso le scelte “possibili” per ridursi a produttori di slogan senza concrete prospettive di realizzazione, allora non ci resta che cantare con Dimartino, Colapesce e Fabri Fibra:
E allora sì, propaganda, propagandaNon c’è più niente che mi mancaE allora sì, propaganda, propagandaLa risposta ad ogni tua domanda
Ma poi alla fine ci incazziamo verso i Partiti che non risolvono i problemi senza capire che siamo stati noi degli stolti che abbiamo corso dietro agli slogan dimenticandoci la concretezza della realtà. E questa questione, in quattro parole, è la sintesi della crisi della democrazia.
Se vi ho bloccato la digestione vi consiglio l’uso del bicarbonato.
Ciao a tutti
Roberto
2024-01-23
[Fonte immagine: https://www.ilgiornale.it/news/salute/tutti-i-vantaggi-bicarbonato-sodio-nostro-benessere-1973731.html]