2024-03-15: Riflessioni
Un vecchio dibattito che non smette mai di far capolino. “Cosa fanno gli investitori sofisticati sul mercato in questi giorni?”
“Non lo so. Ma sapere cosa fanno gli esperti ha lo stesso valore che sapere cosa fanno gli ignoranti, fintanto che gli uni ci azzeccano sempre e gli altri mai.’ [Peraltro, sapere cosa fanno gli ignoranti e’ molto meno costoso.]
Curriculum vitae: “Ho lavorato per X decenni con Y grandi aziende e in Z ruoli importanti in diverse sedi. Ho scritto dei best seller ed ho fatto parte di molti consigli di amministrazione. Conosco tutti”.
Sembra che molta gente rimanga abbagliata dal numero di ruoli, dalla frequenza dei cambiamenti, dalla varietà delle responsabilità e delle connessioni listati in un CV. Mah. Forse le stesse persone dovrebbero chiedersi se tutto ciò non sia piuttosto un segno di instabilità, irrequietezza, difficoltà ad andare d’accordo con gli altri; di aggressiva auto-promozione insomma.
Da mettersi nella categoria di discussioni inutili: “L’inflazione che abbiamo vissuto è stata transitoria o no?”
“Come faccio a saperlo? Nessuno si è mai preoccupato di definire la parola transitoria in questo contesto: s’intendeva in termini di minuti, giorni, settimane, mesi, anni o decenni?” [Per la cronaca, penso che sia stata transitoria, anche se l’inflazione probabilmente si assesterà su un livello più alto rispetto a prima della pandemia].
È possibile immaginare quale nuova tecnologia o scoperta avrà grandi conseguenze economiche e sociali (si pensi all’internet o all’intelligenza artificiale, o a qualsiasi altro mega trend/tema si voglia). È molto più difficile prevedere chi ne trarrà beneficio e quali saranno le aziende vincitrici e quelle perdenti.
Cose che non cambiano mai: “Come investire in un mondo sempre più complesso?”
“Non sono sicuro che il mondo di oggi sia più complesso di quello di ieri o dell’altro ieri. Investire è una questione di organizzazione, efficienza e disciplina (cioè tu l’investitore). Di queste tre, la disciplina è la più difficile da gestire, cosa che è rimasta invariata nel corso dei secoli”.
Sulla gestione attiva: uno studio accademico in inglese (grazie a @Florian Weigert per averlo ripostato su LinkedIn) con una prospettiva interessante. Sembra che i bravi gestori siano bravi a scegliere le aziende da acquistare ma non a quando venderle. In sintesi: è difficile azzeccarci una volta, ma è ancora più difficile azzeccarci due volte.
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I mercati hanno dato risultati lievemente negativi ma senza drammi particolari, nonostante il numero di notizie rilevanti uscite durante la settimana (occupazione, inflazione, attività industriale ed economica: tutte relativamente positive, con l’inflazione che si è stabilizzata su livelli più alti delle attese).
[Fonte della copertina: Axios].