2024-04-05: Liquidità
Un articolo del Financial Times affronta la questione di come interpretare il valore e il ruolo della liquidità degli investimenti nella gestione di un portafoglio.
Si dice spesso che il private equity (o qualsiasi altro investimento nei mercati non liquidi) sia vantaggioso per l’investitore perché da rendimenti più elevati e perché costringe gli investitori a evitare azioni sciocche nel bel mezzo della volatilità (come per esempio vendere quando le cose vanno male). Mettendo da parte la questione della performance, l’idea che sia necessario avere l’equivalente di una pistola puntata alla testa per evitare errori è forse in linea con i nostri tempi, ma non è un argomento serio. E’ tuttavia un’argomento straordinariamente furbo dal punto di vista commerciale, soprattutto per chi trae vantaggio dall’aumento dei collocamenti di investimenti privati.
I benefici reali o percepiti dell’illiquidità di un investimento non dovrebbero mai distrarci dal considerare il prezzo che dobbiamo pagare per ottenerli. È qui che l’articolo del FT diventa rilevante. Oggi, le condizioni di mercato stanno costringendo alcuni investitori a vendere le loro partecipazioni in fondi di private equity nel torbido mercato secondario a prezzi decisamente svantaggiosi.
Forse questi venditori forzati hanno già guadagnato così tanto che non si preoccupano di quanto sia la differenza tra valutazione e prezzo realizzato. Forse sono stati solo sfortunati o non hanno pianificato correttamente i flussi di cassa nei periodi futuri (può capitare a chiunque). O forse, come ha detto questa settimana un concorrente in un episodio di Master Chef UK (la prima parte, frase per me intraducibile in italiano): “It ain’t over till the fat lady sings; ma già sento la sua voce nella distanza…”
******************************
La scorsa settimana i mercati sono stati tutti negativi, reagendo ai dati più forti (in particolare il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti) che implicano ancora una volta un minore accomodamento monetario nei mesi futuri. Si comincia a pensare che forse la Banca Centrale Europea prenderà l’iniziativa in questo contesto, ciò che potrebbe mettere sotto pressione l’Euro, soprattutto nei confronti del dollaro USA.
[Fonte immagini: The New Yorker].