2023-08-25 Mercati
Torniamo ancora una volta sulla questione dell’inflazione e sul perché è così difficile interpretare gli ultimi dati come unidirezionali o esclusivamente come il risultato delle mosse delle banche centrali.
Torniamo ancora una volta sulla questione dell’inflazione e sul perché è così difficile interpretare gli ultimi dati come unidirezionali o esclusivamente come il risultato delle mosse delle banche centrali.
Come alcuni di voi sanno, ero scettico sulla possibilità che l’inflazione tornasse presto al livello pre-COVID. La mia idea era che alla fine avrebbero prevalso le medie storiche di lungo periodo (circa il 2-4% all’anno). Due eventi potrebbero costringermi a cambiare idea, almeno temporaneamente.
Anche in una calda giornata d’estate c’è da chiedersi se torneremo mai a lavorare in ufficio, aria condizionata e tutto, come facevamo prima. I costruttori immobiliari hanno recepito il messaggio.
Recent nervousness in the bond market and oscillating monetary policy expectations are beginning to bother equities. How long-lasting this effect will be is anyone’s guess; but while the focus is on earnings and especially quarterly results, it is useful to ponder what a more restrictive fiscal policy may mean for the direction of stock prices (see cover graph).
Despite another expected rise in official rates (in the Eurozone), equities outperformed bonds last week, maybe because investors think (or hope) that every successive tightening brings us closer to the end of the monetary cycle.
Una settimana con notizie economiche contrastanti, che ha visto la Cina crescere al di sotto delle aspettative e l’inflazione continuare a scendere. I mercati nel frattempo hanno allungato la loro corsa al rialzo, soprattutto le azioni.
Nelle ultime tre settimane le azioni hanno continuato a dare risultati soddisfacenti mentre le obbligazioni per lo più sono andate in negativo.
Una settimana turbolenta per le azioni e tranquilla per le obbligazioni. Molto strano quindi che gran parte del nervosismo sia provenuto dalle notizie relative all’inflazione, e come queste notizie possano influenzare le decisioni future delle banche centrali.
Il mercato azionario ha deciso che le banche centrali sono vicine alla fine del ciclo di rialzo dei tassi. Credo che questo sia certamente vero rispetto a, diciamo, 6 mesi fa, ma rimango con parecchi dubbi: ci sono indicazioni che ulteriori rialzi potrebbe arrivare e continuare per più tempo di quanto vorremmo.
Questa settimana le azioni dei mercati emergenti hanno dato ottimi risultati (+1,3% in termini di euro), forse spinti da un rinnovato entusiasmo per le prospettive di crescita globale. Per il resto, la maggior parte delle notizie non finanziarie ha oscillato tra la speranza (l’incriminazione di Trump) e l’orrore (le vittime delle inondazioni attaccate dai russi).