2024-02-16: Mercati
Trovo molto tranquillizzante riconoscere che molta della disinformazione – intenzionale o meno – a cui siamo esposti oggi è un vecchio fenomeno.
Trovo molto tranquillizzante riconoscere che molta della disinformazione – intenzionale o meno – a cui siamo esposti oggi è un vecchio fenomeno.
Capita spesso che qualcuno – clienti o amici – mi chieda perché esattamente vengo pagato, per quale contributo o funzione. La domanda non è sciocca: la mia nota filosofia sui mercati e su come gestire i portafogli è incentrata sull’utilizzo di veicoli passivi, evitando molte operazioni o cambiamenti e soprattutto controllando i costi. Cosa c’è di più semplice che seguire questo approccio soporifero?
Sembra che nulla possa ostacolare l’andamento positivo dell’economia statunitense. Le politiche economiche adottate negli ultimi 2-3 anni e l’abbondante energia dei consumatori statunitensi stanno dando risultati per alcuni inaspettati.
Quando nel 1949 sono nato le aspettative di vita erano di 64 anni. Oggi siamo vicini agli 84 anni. Allora, nel ’49, eravamo 2,5 miliardi, oggi siano diventati 8 miliardi.
Nei miei incontri uso spesso il paragone che investire è come correre una maratona, non come fare uno sprint di pochi secondi o minuti. Il tempo è fondamentale, e non necessariamente nel senso che sia più vantaggioso andar veloci. Anzi, è proprio l’inverso: più tempo si ha a disposizione e meglio è: alla fine, il tempo è l’unica variabile che possiamo controllare marginalmente. Non i rendimenti.
Vista la baraonda mediatica sul raggiungimento di nuovi massimi di alcuni mercati azionari, e’ legittimo chiedersi come mai i risultati dell’anno in corso siano cosi’ deludenti.
Compri un’auto nuova, vai a ritirarla e scopri che non ha i tergicristalli (“Arriveranno tra una settimana; non guidare sotto la pioggia”), i sedili non stanno dritti (“Fa bene agli addominali; non fare viaggi lunghi”) e dopo pochi chilometri perde un coprimozzo o addirittura una ruota (“Ehi, sono cose che succedono; non l’ho costruita mica io l’auto; smetti di guidare per un po’”). Divertente? No. Inverosimile? Forse.
Forse era da aspettarselo: dopo un finale del 2023 sfavillante, con le azioni globali in rialzo del 9,4% (in termini di euro) negli ultimi due mesi, una prima settimana corta di gennaio con rendimenti negativi non e’ la fine del mondo.